Ariana Grande volta pagina Thank you, next!

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“no drags…. no shade….. jus love, gratitude, acceptance, honesty, forgiveness … and growth”.

Questo è come la famosa cantante statunitense, Ariana grande, tramite un banale tweet, descrive la sua nuova canzone Thank you, next: uno dei più grandi successi del 2018.

Prima con il successo del singolo  che per tre settimane è stato  numero 1 nella Billboard Hot 100, successivamente con il video che conquista le classifiche battendo il record delle 24 ore su Youtube raggiungendo le 50.3 milioni di views, la canzone raggiunge la top 1 tra le hit del momento.

La canzone non si dedica solo al suo ultimo ex, Pete Davidson, ma anche a tutti i precedenti:

“Thought I’d end up with Sean
But he wasn’t a match
Wrote some songs about Ricky
Now I listen and laugh
Even almost got married
And for Pete, I’m so thankful
Wish I could say, thank you to Malcolm
‘Cause he was an angel”

Dopo essersi quasi sposata con Pete e dopo la morte di Mac per overdose, il messaggio della cantante è l’essere riuscita a superare momenti esistenziali difficili  ed ad andare avanti,  lasciandosi tutto alle spalle o, forse, portandoselo dentro ma riuscendo a far fronte alla vita con una forza nuova per costruire uno star bene con se stessa.

Il video si riferisce a quattro dei film più noti degli anni 2000, tra cui Legally Blonde, Mean Girls, 30 anni in un secondo e Ragazze nel Pallone. Ariana decide proprio di riprodurre scene caratteristiche di ciascuno di essi.  Il girl power di questi film è ciò che la cantante ha voluto portare con sé e lo ha fatto in modo impeccabile.

Asmaa Salah   3A RIM

 

MA CHI E’ SFERA EBBASTA?

Inconcepibile e tragico il fatto successo a Corinaldo (AN) la notte tra il sette e l’otto Dicembre 2018. Durante il concerto del noto trapper Sfera Ebbasta (Gionata Boschetti) qualcuno ha spruzzato dello spray al peperoncino (metodo di difesa adottato nell’ultimo periodo dalle donne per proteggersi principalmente da possibili stupri o violenze) scatenando il panico nella discoteca; i ragazzi, in preda al panico, sono corsi tutti verso l’uscita, ammucchiandosi su un ponticello di legno che, dato il peso eccessivo, è crollato.

I morti accertati sono stati 6 e per la tragedia il cantante si è tatuato sei stelle sulla testa, in memoria dei poveri cinque ragazzi e della mamma che ha provato a salvare sua  figlia.

Siamo adolescenti anche noi che scriviamo e riflettiamo su questa, ci pare, insensata tragedia. Abbiamo pensato che  un modello di cantante come questo, con i testi che scrive e canta può diventare pericoloso o fuorviante per la nostra crescita, dato che tratta argomenti “scomodi” come la droga, l’alcool, la violenza sulle donne e la prostituzione in modo molto superficiale, senza magari pensare che, essendo un personaggio pubblico, molti adolescenti potrebbero non comprendere le sue provocazioni anche estetiche e prenderlo sul serio, imitanto le cose “sbagliate” che fa. Abbiamo anche notato che questo cantante era molto più apprezzato quando era per un popolo di nicchia, mentre adesso è molto più commerciale e le canzoni non rispettano lo stile di partenza che lo caratterizzava.

Ma chi è questo famosissimo trapper Sfera Ebbasta (all’epoca Gionata Boschetti)?

Gionata è un ragazzo di 24 anni, nato in una periferia di Sesto San Giovanni e cresciuto a Cinisello Balsamo; il giovane trapper divenne subito famoso tra i teenager per le sue canzoni da “ragazzo di periferia”, le quali trattavano inizialmente della ardua vita che un ragazzino come lui dovesse affrontare ogni giorno, partendo da zero e cercando di costruirsi un futuro totalmente da solo. Suo padre morì quando Gionata aveva ancora pochi anni, il che lo segnò tremendamente; ma fu anche questo che lo spinse a scrivere testi per ragazzi come lui.

Dopo un iniziale successo con la raccolta “XDVR” (Per Davvero) e il primo mixtape “Emergenza Mixtape vol. 1”, la sua carriera discografica ebbe un decollo straordinario anche grazie a questa nuova corrente musicale, nata in America e sbarcata in Italia: la trap.

Ma la sua carriera non è da prendere come miglior esempio, dal momento che le maggiori testate giornalistiche stanno definendo i suoi testi come “terribili e assolutamente diseducativi”, anzi, addirittura li indicano come “un inno alla droga e alla violenza sulle donne”. Eccone un esempio:

“Ho fumato tutto il week-end, week-end

Non cazzeggio faccio business, business

Ho portato due-tre amiche (pss pss)

Culi senza cellulite, huh”

In questi pochi versi, “l’artista” si fa subito conoscere: un ragazzo che ama fumare, la bella vita e le donne, come le definisce lui “con i culi senza la cellulite”.

Ci siamo domandati : ma siete veramente sicuri che questi testi rappresentino un messaggio  educativo o non siano, invece,  solamente buttati lì a caso, per fare qualche soldo in più (come se  non ne avesse già abbastanza)?

Ragazzi svegliatevi e cercate di comprendere i testi dei vostri idoli, prima di seguirli e acclamarli come modelli!

Alessandro Zoppo, Emanuele Crosetto

CLASSE 1 K

3
ALBUM XDVR

 

immagini.quotidiano.net
TATUAGGIO PER LE VITTIME DI CORINALDO

“Non è normale che sia normale”

Si sente parlare sempre più spesso della violenza sulle donne, ma siamo tutti consapevoli di ciò che realmente comporta questo reato?

Immagine correlata

                                                                    Più nello specifico, la violenza sulle donne, riguarda la violenza di genere, ovvero violenze che coinvolgono donne ma, purtroppo, anche bambine. Le violenze effettuate possono essere  divise per categorie: violenze fisiche e violenze psicologiche.

Ricevere uno schiaffo o una spinta, essere attaccata o minacciata verbalmente, venire controllata costantemente e in modo soffocante dal partner, vedersi negato l’accesso alle risorse economiche dal marito o dal compagno, essere costretta ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà: sono tutti esempi di violenza, in particolare di violenza psicologica.

Ma sappiamo che, spesse volte, la violenza sulle donne diventa anche un crimine efferato.

Cosa comportano violenze di questo tipo?

  • Il suicidio è la tragica conseguenza della violenza sulle donne. Donne che, fin troppo spesso, decidono di ricorrere al suicidio perché non riescono più a sopportare sottomissioni, soprusi, silenzi e solitudini.
  • Il 42% delle donne oggetto di violenza ha riportato ferite e/o lesioni permanenti che hanno rovinato le loro vite. In caso di violenza sessuale, possono esserci altre gravi conseguenze: gravidanze indesiderate, aborti indotti, malattie sessualmente trasmissibili.
  • Le conseguenze di tipo psicologico sfociano in depressione, disordine da stress post traumatico, difficoltà a dormire, disordini alimentari, tendenze suicide.

Porre fine alla violenza contro le donne e le bambine non è uno sforzo di breve periodo. Richiede l’impegno coordinato e duraturo di tutti noi, della società che passa attraverso l’educazione della famiglia e la formazione a scuola e chiede a tutti noi adolescenti di pensare, di osservare con occhio critico la realtà, di saper individuare gli errori commessi da noi stessi e dagli altri e di parlare tra di noi per educarci a vicenda.

E ricordiamo…

“Solo un piccolo uomo usa la violenza sulle donne per sentirsi grande.”

  Aurora De Pasquale

  Gaia Caravetta

  Veronica Venera

 

 

Natura a scatti?

Scommetto che la prima cosa che vi starete chiedendo è perché ho messo il punto di domanda nel titolo. Sinceramente non sono sicura su quale sia la risposta giusta, so solo che vi devo spiegare almeno di che cosa sto parlando. In fondo, cosa c’entrano gli scatti con la natura?
img_3514Incomincio col dire che sono una studentessa dell’istituto Majorana di Moncalieri e frequento la Sezione Tecnico-commerciale. Non vi dirò altro su di me, voglio lasciarvi un po’ di suspence. Cercherò di essere il più breve possibile, voglio con tutta me stessa che questo articolo non sia noioso da leggere.

Tutto è iniziato a Dicembre del 2017, un professore girava per la scuola e cercava di creare un gruppo di lavoro con i ragazzi per partecipare ad un concorso di fotografia chiamato “Salva.guardando” che avrebbe visto confrontarsi la nostra scuola con altre di Torino e Provincia. Confesso che, se non fosse uno dei professori con cui passo più tempo insieme, non l’avrei neanche ascoltato. Non sono uno di quei soggetti che ama fare o farsi  fotografie. Eppure, eccomi qui a parlare di questa esperienza. Anche se in realtà, mi ha coinvolta molto di più ciò che è successo dopo, ma non voglio spoilerare nulla. Alcuni dei miei compagni, si sono inseriti in questo mondo consapevoli dell’enorme impegno di cui avrebbero dovuto farsi carico. Il concorso aveva il tema della natura urbana: dovevano, quindi, immortalare degli animali, che non fossero domestici, nell’ambiente che ci circonda tutti i giorni. Devo dire che se si fossero impegnati così tanto anche durante le lezioni a scuola sarebbero tutti dei secchioni. Ogni giorno, nel pomeriggio, andavano a fare alcune missioni fotografiche e cercavano lo scatto perfetto con una precisione paragonabile ai veri ragionieri di oggi. Dopo un lungo mese intenso, hanno finalmente scelto le dieci foto da proporre ai giudici del concorso grazie alle quali hanno portato a casa il primo premio. Nelle settimane successive, la foto della vittoria stampata sul giornale è rimasta appesa al muro della scuola insieme agli attestati dei ragazzi. Erano tutti fieri del loro lavoro e volevano trasmettere la loro soddisfazione al mondo intero.

Dopo il grande successo riscosso nell’anno precedente, il prof ci ha nuovamente convinti ad affrontare un nuovo progetto: realizzare un libro fotografico. Questa volta, però, a livello di istituto e la nostra classe è stata coinvolta interamente. Non so come, ma ha avuto la fortunata coincidenza, a livello tempistico, di seguirci mentre iniziavamo il programma di Economia aziendale con il primo argomento riguardante  il marketing. La professoressa, quindi, ci ha aiutati nel progetto spiegandoci ciò che bisogna sapere mentre i “fotografi” della classe si occupavano del libro con impaginazione, scelta delle fotografie e le varie didascalie. Dopo le interrogazioni, ci siamo preoccupati di svolgere il nostro piano di marketing e di creare un nostro sito e una nostra pagina Instagram.

Finalmente, il 13/12/2018 è uscito il nostro libro e ora ci stiamo ingegnando per venderlo. Abbiamo pensato di proporlo come regalo per Natale. In fondo, si tratta di una raccolta di un centinaio di fotografie spettacolari che ritraggono la natura in tutte le sue sfumature. È interamente realizzato da noi ragazzi sia per quanto riguarda la realizzazione delle immagini e dei testi che le accompagnano, sia per l’ideazione del layout del libro, del design e la sua realizzazione. Nel particolare, il libro è suddiviso in tre sezioni: La prima “Incontri”, è dedicata all’interazione occhi negli occhi tra i ragazzi e gli animali selvatici durante escursioni in mon­tagna e passeggiate nei boschi, immersioni subacquee e uscite notturne. La seconda sezione ˝Micromondo˝, nasce dal desiderio di viaggiare negli aspetti più intimi e sconosciuti del mondo naturalistico in miniatura, utilizzando la fotografia come strumento per cogliere i più piccoli particolari. La terza ed ultima sezione “Natura urbana”, racconta la vita degli animali selvatici che abitano l’area metropolitana di Torino e i parchi vicini. Si è scel­to di dedicare ampio spazio a chi impegna la propria vita alla cura della natura, come i veteri­nari e i tesisti del C.A.N.C. (Centro Animali Non Convenzionali) di Grugliasco. Anche in questo campo, la fotografia è stata, per gli studenti, uno strumento per narrare una storia, scoprendo una natura poco visibile e inaspettata. Si tratterà di una donazione verso la scuola di 19€ che ci serviranno per coprire i costi di produzione.

Nell’ultima mattinata di scuola prima delle vacanze natalizie, il libro è stato presentato in Auditorium a tutti i ragazzi del triennio e alle prime liceo linguistico… Il momento è stato molto emozionante perché per l’occasione è venuta Giovanna Pentenero, Assessore all’Istruzione e il nostro Dirigente Gianni Oliva, che han dimostrato tutta la loro approvazione e il loro plauso per il risultato! Il Professor Bee, che ci ha seguiti, ha spiegato l’iter organizzativo e il mitico Emanuele Cavallero ha raccontato le sue foto. La Professoressa Paccò ha approfondito il processo produttivo. L’Assessore ha promesso che le foto del libro andranno in mostra al Palazzo della Regione e ha premiato tutti gli studenti protagonisti dell’operazione.

Il prossimo evento a cui parteciperemo è quello del Circolo dei lettori di Gennaio. Lì, ci troverete insieme al nostro preside ed ai nostri professori ed un ospite speciale, per presentarvi di persona il nostro libro.

Vi aspettiamo!!!

Giada Masera 4 B

14 dicembre 2018: Ecco la nuova redazione! Si inizia!

 

 

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Oggi c’eravamo noi ad incominciare! Ma altri arriveranno! Vi aspettiamo tra le nostre righe di BombaWeb!… E ricordate di non perdervi il romanzo a puntate di Elisa!

Sara Medas, Alessandro Zoppo, Emanuele Crosetto, Gaia Caravetta, Alessia Masuzzo, Giada Masera, Umberto Arrigo, Matteo Pedemonte, Gabriele Crivello, Veronica Venera, Asmaa Salah, Aurora De Pasquale.

ROMANZO A PUNTATE: THE LOST BONES – Capitolo 1 “L’inizio di tutto” –

Può sembrarti assurdo, ma la storia che sto per raccontarti è tratta da un fatto realmente accaduto nella mia scuola. Questa storia narra di un gruppo di sei ragazzi che scopriranno una verità cruda e spaventosa. Ma non andiamo oltre, iniziamo da una normale giornata di scuola.

Erano le 7:45 ed io ero tranquillamente seduta sulla panchina a ripassare per la verifica di matematica. Una voce pacata mi destò dai miei pensieri. -Stai ancora litigando con la matematica?- rise Giosuè. Alzai gli occhi dal foglio. -E tu non hai ancora cambiato quegli occhiali, Giò?- incrociai le braccia. Un sorriso beffardo mi spuntò sul viso. -Cambierò questi occhiali quando tu smetterai di litigare con la matematica- mi schernì con il suo tono ironico. -Allora dobbiamo rassegnarci entrambi- risi. -Fra cinquant’anni lo troveremo ancora con quegli occhiali- commentò una terza voce. Giosuè si voltò verso la fonte di essa. -Olivia buongiorno anche a te- alzò gli occhi al cielo. Quei due mi ricordavano una vecchia coppia di anziani sposata dai tempi del paleolitico il cui passatempo preferito era litigare. Iniziai a mangiare dei popcorn immaginari, godendomi lo spettacolo comico. -Buongiorno caro, felice di rivedermi?- sorrise allegramente sbattendo le ciglia velocemente. Lui sospirò. -Per niente- scosse la testa rassegnato. -Ma se tu mi adori- gli prese la guance scuotendogli la faccia. Giosuè mi guardò chiedendo aiuto. Scoppiai a ridere. -Vi adoro ragazzi-. Presi lo zaino mettendolo sulle spalle. Ci incamminammo verso l’entrata della scuola. Con molto entusiasmo trascinai i piedi su per la salita sbuffando. -Dai Zoe non fare così, vedrai che andrà bene- Giosuè mi mise una mano sulla spalla  -Ci spero tanto- sospirai -Ehiiii! Ragazzi, aspettatemi!!-. Ci voltammo e vedemmo Michael correre verso di noi. Arrivò davanti a noi poggiando le mani sulle ginocchia respirando affannosamente. Dopo essersi ripreso, ci sgridò. -Grazie per avermi aspettato- sbuffò ironico. Giosuè con la sua solita calma lo guardò e gli disse che non eravamo riusciti a vederlo e per quello ci eravamo incamminati. -Ah, scusatemi ragazzi, è che il pullman ha fatto tardi- si grattò la nuca imbarazzato. -Dai, non preoccuparti, ora andiamo che è tardi!!!- lo trascinai dentro.

Al secondo piano dovetti separarmi da loro. Entrai nella mia classe lasciandomi cadere a peso morto sulla sedia. Che noia. Quelle giornate grigIe e noiose avevano bisogno di un po’ più di adrenalina. Sospirai guardando il soffitto bianco. Poco dopo la seconda campanella suonò e i miei compagni di classe entrarono. Salutai le mie compagne sorridendo. -Ciao ragazze- sventolai la mano contenta. Loro mi abbracciarono sorridendo.

L’ora di Diritto passò molto velocemente, così come quella di Storia.

All’intervallo corsi dagli altri e saltai in braccio a Hope. -Ciao!- la strinsi. Lei rise ricambiando l’abbraccio. -Ti sono mancata amica?- la guardai con una faccia buffa. Hope scoppiò a ridere. -Molto, è stato un weekend lunghissimo-. -E  non mi saluti?-. Mi girai vedendo Francesca. -Ovvio!- la abbracciai forte.

Finito l’intervallo corsi in classe per non perdere neanche un minuto della verifica. Fu davvero dura, ma in cuor mio speravo di essermela cavata.

Il secondo intervallo non tardò ad arrivare. Obbligati a posare la penna, la prof ci ritirò i compiti. La classe si svuotò in fretta  lasciando spazio al silenzio. Posai la testa sul banco esausta. Un rumoroso sospiro lasciò le mie labbra. -Ti sta fumando la testa-. Sussultai. Davanti a me si parò Giosuè. -Mi hai spaventata- mi misi una mano sul cuore. Lui rise. Michael arrivò dietro di me massaggiandomi le spalle. -Hai bisogno di relax ora-. -Sei davvero gentile Mik- sospirai. Francesca fece capolino alla porta. -Venite in cortile ragazzi?- domandò. -Certo- rispondemmo in coro. Recuperate le giacche raggiungemmo Hope e Olivia fuori. Non sembravano molto felici. -Avete assistito ad un funerale ragazze?- domandò Giosuè. Olivia alzò lo sguardo verso di lui. -Vi ricordate quando la vicepreside ci ha beccati fuori da scuola davanti al rientro a fumare illegalmente?-. -Ah, sì! Quando ha giurato di punirci severamente?- si grattò il mento Michael. -E poi se ne è dimenticata?- risi. Hope mi fulminò con lo sguardo. Smisi di ridere all’istante. -Non si è dimenticata, stava solo cercando una punizione adatta- ci informò Olivia. -Vi ricordo che lei ci adora, perciò ha alleviato la nostra punizione, avrebbe dovuto sospenderci, ma ha preferito di no-. Hope proseguì -Dovremmo pulire la biblioteca per il resto dell’anno. Gli altri rimasero sbigottiti. Persino Giosuè perse la sua solita calma. -Non ci entra mai nessuno là dentro!- Michael protestò a sua volta. -Ci sono i bidelli per questo-. -Sempre meglio che essere sospesi- intervenni. Questa affermazione mise d’accordo tutti. -Dai ragazzi, facciamo questo sacrificio-.

La campanella suonò.

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Cosa scopriranno i nostri ragazzi nella biblioteca?

Scopritelo nel prossimo capitolo: “La lettura non uccide… forse.”

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